Io ho cura 3

“La cura è una pratica

che s’impara

con la pratica”

Ringraziamo la rete delle scuole di pace per averci dato l’opportunità nel mese di ottobre 2021 di poter aderire al Programma nazionale di cura “Io ho cura 3” collegato ai percorsi  trasversali di Educazione Civica. Le attività dedicate ci hanno consentito di vivere la cura come un’esperienza di grande cambiamento personale, capace di migliorare la realtà che ci circonda. 

Partendo dall’idea di osservare con un nuovo sguardo il mondo intorno a noi e rispondendo concretamente a chi ne aveva più bisogno, noi ragazze e ragazzi  delle classi 1 BU e 2 BU del Liceo delle Scienze Umane abbiamo scelto di mettere al centro delle nostre esperienze di cura le persone di varie età, gli alunni in difficoltà nelle scuole primarie e il nostro territorio. 

Siamo fermamente convinti che per diventare dei buoni cittadini sia necessario vivere da protagonisti e, come diceva John Dewey, imparare ad esserlo nella prima comunità democratica che è la scuola.

Abbiamo intrecciato le esperienze di cura nella scuola primaria con l’attività della Leva Civile che opera dal 1999 sul territorio di Mogliano Veneto.

Il termine Leva non ha un significato militare ma indica l’azione di “fare leva”, risollevare gli alunni  dalle difficoltà di apprendimento.

Le nostre esperienze di cura ci hanno aiutato a comprendere quanto la forza della cura rappresenti un autentico strumento di pace di fronte al difficile periodo di pandemia e di guerra che stiamo ancora vivendo.

Ed. Civica al Liceo

Gli studenti delle classi 2AA, 2BU e 3AL, con il coordinamento della docente Caterina Diemoz hanno svolto il percorso di educazione civica cercando di prendere coscienza dello scenario nei loro comuni di residenza.

Potete leggere un bel resoconto su questo articolo de La Tribuna

La Tribuna di Treviso 10/03/2022

ASPETTANDO GRETA… TRA VENEZIA E TREVISO DIFENDI IL TUO AMBIENTE

I Fra ai Frari

La gita è stata un’occasione per approfondire meglio il rapporto tra noi compagni di classe, un legame che si era affievolito a causa della pandemia. Questi momenti sono sempre positivi e di aiuto per passare più tempo assieme fuori dalle mura scolastiche.

Durante la visita al palazzo Corner di Venezia, sede della Guardia di Finanza, abbiamo avuto l’opportunità di avere come guida il Tenente Colonnello Toluzzo, che è riuscito ad appassionarci alla sua professione tramite interessanti aneddoti. Ha chiarito alcuni termini e crimini che avevamo nominato ma non approfondito a scuola, come il riciclaggio di denaro sporco o la falsificazione di opere d’arte e il lavoro dei falsari.

Ci ha parlato della storia del palazzo e del suo contenuto artistico. Inoltre abbiamo interagito con i restauratori di un affresco all’interno dell’edificio.

Come ultima tappa ci siamo recati al sestiere San Polo per visitare la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, qui abbiamo sperimentato la modalità di “flipped classroom”, ovvero l’insegnamento dagli studenti agli studenti. Di fronte alle opere noi ragazzi, dopo aver preparato brevi spiegazioni, abbiamo portato avanti discussioni di natura storico-artistica al fine di rendere più semplice e piacevole l’apprendimento.

Non solo Greta… piccole amazzonie di casa nostra

A causare inquinamento e riscaldamento globali sono solo le deforestazioni in Amazzonia e i recenti incendi in Australia, o anche le edificazioni inutili, vuote o sfitte diffuse su tutto il territorio nazionale, e il degrado unito al rischio cementificazione che minaccia il verde rimasto?

Gli studenti delle classi 2BA e 2BU ne hanno discusso in classe tra novembre e dicembre con i volontari del comitato moglianese “Cave di Marocco”, invitati al Berto durante un percorso di geostoria.

Alla fine la risposta corale è stata: sì, la faccenda ci riguarda da vicino. Parliamo di ambiente da proteggere, andiamo alle manifestazioni qualche venerdì mattina, ma raramente ci accorgiamo di un consumo di suolo che prosegue senza sosta a pochi passi dalle nostre case, pur in presenza di leggi che a parole si propongono di fermarlo, ma che poi nei fatti concedono infinite deroghe a vantaggio dei costruttori.

Che fare allora? Si può dare una mano al comitato “Cave di Marocco” www.cavedimarocco.it. Il gruppo, che lavora da tempo a progetti con il nostro Liceo, ci ha raccontato molte cose interessanti sull’ambiente moglianese e veneto, e ha chiesto giovani che s’impegnino al suo fianco.

Nei primi anni Duemila il Comitato si oppose a un piano urbanistico di 180.000 metri cubi di edifici variamente dislocati che avrebbero ridotto le vecchie cave di argilla a una colata di cemento. Ora il rischio cementificazione non è del tutto scongiurato, perciò chiede che diventino un parco a tutela della preziosa biodiversità che si è spontaneamente creata nel mezzo secolo seguito all’abbandono dell’attività estrattiva. Del resto, nella vicina Laguna di Venezia esistono altre cave dismesse divenute aree protette: Gaggio Nord, Praello, il Bosco di Mestre.

Insomma, i buoni esempi non mancano. E ora, la parola agli studenti, di Mogliano o di altri comuni, che potrebbero impegnarsi anche nei paesi di provenienza in associazioni che abbiano a cuore la difesa dell’integrità dei tanti siti di pregio a noi vicini. In tal modo contribuirebbero anche a salvaguardare la salute del suolo, dell’aria e dell’acqua, e di conseguenza la salute e la qualità della vita di noi tutti e delle comunità di cui siamo parte.

L’ABC delle Cave

C’era una volta… Veneland

Storia di una filanda e di una lottizzazione evitata

Dalle ville alle villette: è progresso?

Un pioppeto, un centro giovani, una piscina… a due passi dal Berto

Riflessioni conclusive 

LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI – PADOVA 

Penetrando nella Cappella degli Scrovegni si percepisce la rottura di una 

parete. Il muro della carta dei libri, analizzata a lungo nel tentativo di carpire 

qualche frammento dell’arte giottesca, si dissolve all’istante. A quel punto è 

necessario sopportare il peso enorme dello spazio che non è soltanto quello 

fisico della navata, ma anche quello che l’artista fiorentino inventò, sfondando 

le pareti con il suo pennello più di settecento anni fa. 

I secoli che ci allontanano non impediscono però l’instaurarsi di un legame 

affettivo: la preparazione scolastica che ha preceduto la visita è stata come 

l’ascolto di un disco prima di un concerto, come la lettura di un testo prima di 

una rappresentazione teatrale. 

La corrispondenza tra l’artista, le sue opere e il pubblico trascende qualsiasi 

dimensione temporale ed è forse questo uno dei più potenti apparati dell’arte. 

Il tempo assai ridotto all’interno della cappella appare inizialmente come un 

limite, che viene però superato dall’intensità dell’esperienza; Il diaframma 

della mente si apre per permettere a quanta più bellezza di tracimare e 

incidere la memoria. 

Le storie di Maria e di Gesù paiono raccontate per la prima volta attraverso 

volti e sguardi umani, di carne, ma al contempo così sacri, di luce. In basso le 

virtù e i vizi che sfociano nel maestoso giudizio universale ricordano invece la 

condizione umana di perenne conflitto tra bene e male, speranza e 

disperazione che sembra quasi sospendersi in un momento di mistica 

contemplazione.

USCITA DIDATTICA ALL’ ORTO BOTANICO DI PADOVA.

La Biologia, nell’ indirizzo del liceo scientifico, è una materia molto importante. E’ per questo motivo che noi ragazzi
delle classi 3°A e 3°B, il giorno 23 gennaio, ci siamo recati all’ Orto Botanico di Padova; Orto di cui tutti, almeno una
volta, hanno sentito parlare data la sua importanza ed unicità, anche a livello internazionale, visto che è annoverato
tra i patrimoni mondiali dell’ umanità dal 1997.

L’ORTO ANTICO
L’ Orto botanico vede la sua fondazione lontano nella storia ed ha il vanto di essere l’ orto universitario più antico al
mondo, che, per altro, non ha mai cambiato sede, a differenza, ad esempio, di quello altrettanto famoso, di Pisa. Più
precisamente l’ orto patavino, nasce nel 1545 allo scopo di facilitare gli studenti universitari nello studio e nel
riconoscimento delle piante medicinali.
Esso si trova dentro ad un recinto murario circolare databile 1552, e se ci si sofferma ad immaginare la struttura,
vista dall’ alto, con i suoi viali perpendicolari e la suddivisione dei suoi orti in quadrati, essa ci suggerisce uno dei
canoni tipici rinascimentali, la simmetria.
Appena entrati, si è accolti in primis da un Platano Orientale risalente al 1680: questo ha la particolarità di esser cavo
al suo interno a causa di un fulmine scagliatosi su di esso, ma di esser ancora vivo, considerato che la linfa vitale,
scorre nell’ anello più esterno, che ogni anno si sviluppa.
Durante la visita ci sono state illustrate piante velenose, a rischio di estinzione e quelle caratteristiche che
costituiscono la flora tipica del Triveneto. Una pianta che sicuramente lascia stupiti è la Palma di Goethe il cui nome
tecnico è Palma di S. Pietro: una palma alta quasi dieci metri che è anche la più antica dell’ Orto. Altre piante che ci
sono state illustrate sono, ad esempio, la Metasequoia e l’ Agnocasto. La prima, fino al 1941, era conosciuta come
carbon fossile anche se poi era stata trovata viva in Cina. Questo ha fatto si che i semi venissero smerciati in tutto il
mondo, anche all’ Orto dove sono giunti nel 1961 e messi a terra vicino alla porta sud. La seconda pianta, invece, è
vissuta fino al 1984 e il suo arrivo risale al 1550.
Poco prima di entrare nell’ “ala nuova” un’ ultima piccola selezione di piante particolari: le piante insettivore,
comunemente conosciute come piante carnivore. Queste piante sono dotate di foglie che intrappolano la
mosca/moscerino/… e, a seconda della reazione della povera preda, possono essere divise in trappole attive o
passive. Un esempio di trappola attiva è la foglia della Dionaea muscipula ellis che si richiude in una sua nervatura
centrale quando dei sensori, presenti sulla pianta, sono schiacciati dal peso della preda per più di dieci secondi. Una
trappola passiva è la drosera che, attraverso peli ghiandolari, secerne un liquido vischioso ricco di enzimi che
imprigionano l’ insetto.

Dionaea muscipula ellis.

IL GIARDINO DELLA BIODIVERSITA’
Il Giardino della Biodiversità è una grande serra di 1,5 ettari di area aperta al pubblico, nel 2014. Essa nasce nell’
ottica di proporre al visitatore uno sguardo che spazia sulle piante di tutti i climi del nostro pianeta, inserite nel loro
ambiante vitale e questo grazie alle risorse derivanti dallo sfruttamento delle energie rinnovabili di acqua e sole. Qui
sono presenti oltre 1300 diverse piante organizzate nei vari biomi terrestri: la foresta tropicale pluviale, quella
subumida, le aree temperate e mediterranee e infine le zone aride.
-La foresta tropicale pluviale: In questo bioma l’ umidità è molto elevata a causa del fatto che le precipitazioni sono
molto abbondanti, all’ incirca 2500 millilitri all’ anno. Questo bioma, che ricopre circa il 7% della superficie terrestre,
è il terreno perfetto per la crescita della pianta del cacao il cui frutto si può dire esser maturo quando è giallo.

Frutto del cacao maturo

-La foresta tropicale subumida: Le precipitazioni sono di minore intensità (800 millilitri all’ anno). Questo clima è
tipico dell’ India, della Cina meridionale e del sud-est asiatico, della giungla africana, dell’ America che si affaccia sull’
Atlantico e zone come il Venezuela.
-Il clima temperato e mediterraneo: Queste zone, nonostante coprano solo il 2% della superficie terrestre, hanno
una flora estremamente ricca, circa il 20% di quella mondiale. In particolar modo, la macchia mediterranea è quella
meno estesa: questa, oltre a essere presenti nei territori che si affacciano al mediterraneo, è presente anche nelle
zone del Sudafrica, nella regione del Capo, in California, Cile e Australia sudoccidentale (nonostante i terribili incendi

che hanno messo in ginocchio lo Stato anche dal punto di vista faunistico).
-Il clima arido: Negli ambienti caratterizzati da questo clima, le precipitazioni sono minori di 250 millilitri all’ anno. Il
clima arido può essere diviso in freddo e caldo. Un esempio di deserto freddo è quello del Deserto del Gobi in
Mongolia, mentre, un esempio di quello caldo è tutta la zona dell’ Africa settentrionale.

L’ambiente arido

E’ stato in questo ambiente che ho scoperto come la natura influisce non solo nella vita in generale, ma anche nelle
piccole cose che noi diamo per scontate. Un pratico esempio: il carato.
Noi tutti lo conosciamo come unità di misura per quelli che sono i metalli preziosi, le gemme,… . Il suo nome italiano
deriva dall’ arabo qirat che significa “carruba”, ovvero il frutto di quella pianta (il “carrubo”) che spesso si vede in
Sicilia e in sud Italia in generale. I popoli africani, infatti, che potevano vantare di questa merce di lusso, usavano
come unità di misura la “carruba” che poi, con i vari scambi commerciali, è giunta in Italia e grazie al clima mite è
riuscita a proliferare.
Nonostante il fatto che abbiamo visitato questo “museo all’ aperto” in pieno inverno, è stata un esperienza
interessante, anche per il semplice motivo che vedere l’ Orto era nella mia “lista dei desideri”da un bel po’ di tempo.
Potessi, ci tornerei il più presto possibile… chissà, magari in primavera ;)
Oggi, che il nostro pianeta subisce le pressioni di un’ industrializzazione sempre più schiacciante, dell’ avanzata della
desertificazione, del buco dell’ ozono e le immissioni di gas serra, degli incendi e dei cambiamenti climatici, questi
orti verdi sono piccoli banche preziose, in grado di racchiudere al loro interno, altrettanto piccoli, ma preziosissimi
tesori, per noi che possiamo vederli e per le generazione future che potranno gioire di piante uniche e rare come
abbiamo potuto fare noi con questa visita.
Sveva Trolese, classe 3°A

PROGETTO “MARTINA”

Il giorno 10 gennaio, gli studenti di tutte le classi quarte del nostro Liceo hanno assistito, in Aula Magna, a un incontro con i Dott.ri  Maurizio e Gianfranco Bertoldi, del Lions club di Mogliano, sul tema della prevenzione oncologica. Tale incontro rappresenta una delle modalità con cui viene attuato nelle scuole, ormai da molti anni, il progetto “Martina”, nato in Veneto e poi diffusosi progressivamente a livello nazionale e internazionale, per l’alta valenza che ad esso è stata attribuita nell’educare i giovani a prendersi cura della propria salute, anche rispetto a malattie, come quelle oncologiche, che spesso erroneamente vengono attribuite solo al mondo degli adulti.

In realtà, i giovani non solo, purtroppo, possono esserne colpiti, ma soprattutto i loro comportamenti di oggi potranno incidere positivamente o negativamente sull’insorgenza e sul decorso di un’eventuale malattia oncologica in futuro.  Ecco perché è importante informarli sulla necessità di avere condotte sane di vita, di agire per prevenire e per avere diagnosi tempestive nel caso di situazioni sospette. Con la fondamentale consapevolezza che oggi la lotta ai tumori è sempre più vincente e dalla malattia si può guarire.

Con un linguaggio chiaro e semplice, diretto ma non banale i dottori Maurizio e Gianfranco Bertoldi hanno saputo con sensibilità e attenzione proporre ai nostri ragazzi un argomento tanto importante.

Martina, la ragazza che ha dato il nome al progetto, morta a poco più di venti anni per un tumore della mammella non diagnosticato in tempo, ha lasciato al mondo degli adulti questo messaggio e questo impegno:

“che i giovani vengano accuratamente informati ed educati ad avere maggior cura della propria salute … certe malattie sono rare nei giovani ma proprio nei giovani hanno conseguenze molto pesanti”.

https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/prevenzione-per-tutti/codice-europeo-contro-il-cancro

Allegati

25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Il 25 Novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita nel 1960, dopo l’opposizione da parte delle sorelle Mirabal alla dittatura nella Rep. Dominicana.
Oggi, nonostante il continuo cambiamento della società in cui viviamo, la figura della donna viene ancora messa in ombra e maltrattata…

Si coglie l’occasione per ricordare ancora una volta le vittime di violenza, sia fisica che mentale.

La nuova Bertuccia

è on line il sito della Nuova Bertuccia

https://lanuovabertuccia.wixsite.com/lanuovabertuccia

Tutti gli studenti sono invitati a mandare i loro articoli e testi al giornale tramite l’email: lanuovabertuccia@gmail.com

Pianeta Terra e salute: un’alleanza sostenibile

Venerdì 25 ottobre 2019 diciotto studenti rappresentanti delle classi quarte e quinte di Scienze Applicate
del nostro Liceo hanno partecipato al Convegno “Pianeta Terra e salute: un’alleanza sostenibile” presso il
Park Hotel Villa Fiorita di Monastier.
Temi principali del convegno sono stati il riscaldamento globale, l’inquinamento di aria e acqua e la perdita
di biodiversità, processi tutti legati all’impatto delle attività antropiche sul nostro pianeta.
Hanno relazionato economisti, medici, climatologi, psicologi, pediatri, sindaci e biologi. Gli alunni hanno
partecipato attivamente anche ad un World cafè.
Le nostre classi nelle settimane precedenti l’evento hanno realizzato due poster, esposti durante il
convegno, dal tema: “Quanto siamo importanti: in prima linea per riprenderci il futuro”. Nel primo poster è
stata analizzata l’importanza della biodiversità e di come la stiamo perdendo ad un ritmo elevato; nell’altro
poster sono state indicate alcune azioni necessarie per contrastare l’inquinamento a beneficio degli stessi
organismi.
I due poster saranno affissi all’interno della nostra scuola in modo che tutti gli altri studenti possano avere
la possibilità di visionarli.

IN DIRETTA DALLA GRECIA

Ultima notte ad Atene. Le luci soffuse della deserta hall di un hotel ci aiutano a rievocare emozioni appena vissute.

È stata una sensazione di ritorno ad un mondo familiare, non di un primo approdo, quella che ci ha pervaso dal momento in cui siamo sbarcati sul suolo Greco. Tanti moderni Ulisse in una piccola personale Odissea per ricongiungersi alla propria identitá, per vivere finalmente tra i filosofi, i tragediografi e, perché no, gli dei con i quali da anni dialoghiamo.

A camminare con le proprie gambe sull’Acropoli si è testimoni di un’osmosi tra tempi che furono e che saranno, si è parte della sua storia, del suo passato, che non smette di essere.

Un viaggio in cui abbiamo potuto riconoscere, e non conoscere, l’enigmatico sorriso della sfinge di Delfi, il contrasto tra il bianco marmo del tempio di Poseidone e il blu del mar Egeo, l’imponenza delle ciclopiche mura di Micene.

E così come ad Olimpia, anche noi abbiamo acceso una fiaccola sempiterna: quella della conoscenza… perché la cultura è quello che rimane quando si è dimenticato tutto.

25 ottobre 2019

dalla Grecia, i ragazzi e le ragazze della 5AC

LICEO BERTO SECONDO CLASSIFICATO ALLA RASSEGNA “PICCOLI PALCOSCENICI”

GLI STUDENTI PROTAGONISTI DELLA XXX EDIZIONE DEL PREMIO DI SCRITTURA “LE CITTA’ DI BERTO”

La studentessa MATILDE FOSSALI selezionata per le INTERNATIONAL PHILOSOPHY OLYMPIAD

La studentessa MATILDE FOSSALI, della classe V A classico, dopo essersi qualificata al primo
posto nella selezione regionale delle Olimpiadi di Filosofia nella sezione in lingua inglese, ha
partecipato nei giorni 13-15 maggio alla finale nazionale a Roma ed è stata selezionata per
partecipare anche alla successiva fase internazionale della competizione: XXVII
INTERNATIONAL PHILOSOPHY OLYMPIAD (Roma 16-19 maggio 2019)!
Grazie Matilde e congratulazioni !

Ludi Canoviani

Venerdì 10 maggio Ginevra Caputo della classe 3AC,  Nicola Bernardi, Martina Bianchin, Michela Casonati ed Elena Maguolo della classe 2AC e Lin Delí, Giacomo Moretti e Andrea Sanfilippo della classe 2A hanno partecipato ai Ludi Canoviani presso il Liceo “A. Canova” di Treviso, cimentandosi nella traduzione e nel commento di testi sul tema “Dicere laudes, dicere verum. Comunicazione, consenso e veritá nel mondo romano”.
Per il secondo anno consecutivo la studentessa Ginevra Caputo si é classificata tra i finalisti dei Ludi.
Complimenti a tutti i nostri eccellenti latinisti!

Giornata in memoria delle vittime della mafia

Il 21 marzo le classi III C e terza AA del liceo Giuseppe Berto di Mogliano Veneto hanno preso parte alla manifestazione svoltasi a Padova per la giornata in memoria delle vittime di mafia. All’evento, organizzato dalle associazioni Libera e Avviso pubblico, hanno partecipato migliaia di persone tra cui moltissimi giovani studenti dell’universitaria e delle scuole superiori.Il corteo con bandiere e striscioni ha sfilato per il centro della città fino a raggiungere Prato della Valle qui dopo aver ricordato i nomi delle vittime della mafia Don Ciotti ha tenuto il suo discorso nel quale ha sollecitato l’importanza di alzare la voce quando molti scelgono un prudente silenzio. Sono parole le sue che dette di fronte a un pubblico di giovani pieni di speranze e voglia di cambiamento per ciò che è ingiusto verranno prese come esempio per cercare di costruire un futuro migliore.

Santarossa Margherita

GRAZIE JACK

Martedì 19 febbraio il Liceo Berto ha avuto l’occasione di ospitare il noto pallavolista Giacomo “Jack” Sintini, per una conferenza in cui ha raccontato la sua storia ai ragazzi.
Jack, dopo essere diventato un pallavolista professionista, è stato colpito da una grave malattia che ha troncato la sua eccellente carriera sportiva: questa malattia è il cancro.
Ha raccontato dunque come è riuscito ad affrontare la situazione, evidenziando l’importanza del lavoro di squadra per superare qualsiasi ostacolo, anche se spesso, come in questa occasione, la fortuna fa gran parte del lavoro.
Questa coinvolgente conferenza ha suscitato in noi ragazzi il desiderio di realizzare i nostri sogni affrontando tutte le difficoltà che si interpongono al nostro cammino.

Massimiliano Barbieri, Marta Filippini, Andrea Quagliotto, Massimi Secco.

Testimoni di giustizia. Incontro con Rocco Mangiardi

Nella giornata del 14 febbraio abbiamo partecipato ad una conferenza tenuta da Rocco Mangiardi, cittadino di Lamezia-Terme, chiamato “testimone di giustizia” che ha avuto il coraggio di denunciare un tentativo mafioso di estorsione. Tuttavia lui stesso non si identifica nella appellativo a lui attributo in quanto ritiene di non aver compiuto nessun azione così degna di nota: ognuno di noi dovrebbe comportarsi in modo altrettanto onesto.

Nel dibattito finale è emerso il ruolo importante svolta dalla sua famiglia che gli è stata vicina supportando le sue decisioni. Infine ha sottolineato il cambiamento che sta avvenendo in Calabria, nonostante i media si ostinino a divulgare solo notizie di cronaca nera.

Anna Roccaforte, Margherita De Mattia, Lucrezia Fiamengo, Benedetta Vianello, Gaia Casarin, Matteo Meggiato, Aurora Ferraro, Filippo Drago, Marta Filippini, Anna Zanetti e Letizia Micheletti

30 Novembre. Giornata mondiale contro la pena di morte

Il tutto è iniziato con un dibattito in classe molto animato, grazie al quale sono emersi pareri contrastanti riguardo la pena di morte; si sono distinti all’interno della classe due gruppi avversi, uno a favore e uno contro la pena di esecuzione capitale.

A seguito di questo dibattito abbiamo esposto l’argomento, seguito dalle nostre opinioni, ai rappresentati di tutte le classi dell’istituto.
Infine è scoppiato un dibattito tra di essi dal quale sono emersi molti spunti di ragionamento interessanti.
Massimiliano Barbieri, Andrea Carraretto, Giaia Elrefai, Giacomo Cherie Lignere, Giovanni Tronchin, Andrea Quagliotto, Massimo Secco, Giovanni Sambo.