Viaggi del Liceo Scienze Umane

Lo scopo della scuola è quello di trasformare gli specchi in finestre

(Sydney J. Harris)

Tutte le attività proposte al Liceo delle Scienze Umane sono strutturate in stretta correlazione con il programma scolastico, costituiscono opportunità formative legate all’ambito esperienziale che permette di integrare e superare un’impostazione prettamente nozionistica dei contenuti, favorendo un apprendimento che permette di esercitare il pensiero condiviso e collaborativo.

Viaggi di istruzione.

Firenze-Barbiana

Barbiana è una vecchia canonica persa fra i monti, dove tra gli anni ’50 e gli anni ’60, un prete di campagna don Lorenzo Milani, divenne un simbolo per generazioni future di studenti ed insegnanti. In questa località, dove l’analfabetismo regnava incontrastato, Don Lorenzo realizzò una scuola per dar voce agli “ultimi” della società. “I care” era il suo motto: mi interessa, mi sta a cuore, con questo concetto il Priore intendeva sensibilizzare i suoi ragazzi ad interessarsi a ciò che li circondava, agli altri, ai fatti del mondo e alla politica, intesa nella sua espressione più genuina, per renderli a tutti gli effetti cittadini sovrani. Il viaggio prevede una vera e propria immersione nella pedagogia attraverso l’incontro e il confronto con persone che hanno conosciuto don Lorenzo e sperimentato il suo metodo educativo.

Viaggio a Sarajevo.

La rete della nostra esistenza, sia personale che sociale, è composta da un’infinità di nodi che si intrecciano e tessono la grande tela delle relazioni interpersonali. Con il viaggio in Bosnia Erzegovina vogliamo offrire un’occasione di riflessione su di un’area che è sempre stata “groviglio” di dinamiche sociali, politiche e culturali: dallo sviluppo dei movimenti nazionali, fino allo scoppio della Prima Guerra mondiale, dalla costituzione della prima Jugoslavia nel 1918, al suo controverso percorso come Stato nazionale, dalla rilevanza del secondo conflitto mondiale, ai tratti drammatici dello scoppio delle guerre degli anni Novanta. Il focus principale del viaggio è il tema dell’identità: nazionale, religiosa, linguistica, culturale, non si tratta di proporre una passeggiata turistica sui luoghi storici caratterizzanti il percorso, ma favorire il contatto ed il confronto con i testimoni dell’assedio degli anni ’90 e con i rappresentati della collettività ancora traumatizzata dall’ultimo genocidio.

La preparazione del viaggio prevede incontri con esperti legati al mondo dell’antropologia culturale e pratiche laboratoriali svolte in classe.