Giuseppe Berto

Biografia

Giuseppe Berto (Mogliano Veneto27 dicembre 1914 – Roma1º novembre 1978) è stato uno scrittore italiano.

Nasce da Ernesto, maresciallo dei Carabinieri in congedo, e Nerina Peschiutta, sua compagna d’infanzia. Il padre, abbandonata l’Arma per amore della moglie, aveva aperto un negozio di cappelli e ombrelli e, con il suo aiuto, s’improvvisava venditore ambulante nei mercatini dei dintorni. La cappelleria era anche sede della locale ricevitoria del Lotto Regio e delle riunioni di ex Carabinieri organizzate da Ernesto.

Nonostante le modeste condizioni economiche della famiglia, il giovane Berto, primo maschio di cinque figli, venne iscritto a frequentare il ginnasio nel Collegio Salesiano Astori di Mogliano, dove studiò con grande diligenza soffrendo al pensiero dei sacrifici economici sostenuti dalla famiglia per mantenerlo agli studi. Frequentò successivamente il liceo Antonio Canova a Treviso e lo portò a termine nonostante lo scarso impegno, aiutato dalla fortuna, e da quanto aveva imparato al ginnasio.

L’ombra di Berto

L’ombra

L’ombra-in-rete non è una rappresentazione: è un’icona, sorella dei grandi tori di Lescaux che sono “scrigni” della propria ombra.

La realtà dell’opera è infatti l’ombra invisibile presa nella rete cui ha dato forma.

Così l’opera finisce per godere dello stesso statuto ambiguo che ha l’ombra, a metà tra il mondo degli oggetti e quello della psiche che le dona un’anima, collocandola in un mondo superiore.

L’ombra-in-rete è una figura fatta pressoché di niente, ma che impone la sua presenza attraverso l’assenza cioè quell’altro niente che la abita.

Giuseppe Berto (Mogliano Veneto27 dicembre 1914 – Roma1º novembre 1978) è stato uno scrittore italiano.

Nasce da Ernesto, maresciallo dei Carabinieri in congedo, e Nerina Peschiutta, sua compagna d’infanzia. Il padre, abbandonata l’Arma per amore della moglie, aveva aperto un negozio di cappelli e ombrelli e, con il suo aiuto, s’improvvisava venditore ambulante nei mercatini dei dintorni. La cappelleria era anche sede della locale ricevitoria del Lotto Regio e delle riunioni di ex Carabinieri organizzate da Ernesto.

Nonostante le modeste condizioni economiche della famiglia, il giovane Berto, primo maschio di cinque figli, venne iscritto a frequentare il ginnasio nel Collegio Salesiano Astori di Mogliano, dove studiò con grande diligenza soffrendo al pensiero dei sacrifici economici sostenuti dalla famiglia per mantenerlo agli studi. Frequentò successivamente il liceo Antonio Canova a Treviso e lo portò a termine nonostante lo scarso impegno, aiutato dalla fortuna, e da quanto aveva imparato al ginnasio.

L’ombra-in-rete non è una rappresentazione: è un’icona, sorella dei grandi tori di Lescaux che sono “scrigni” della propria ombra.

La realtà dell’opera è infatti l’ombra invisibile presa nella rete cui ha dato forma.

Così l’opera finisce per godere dello stesso statuto ambiguo che ha l’ombra, a metà tra il mondo degli oggetti e quello della psiche che le dona un’anima, collocandola in un mondo superiore.

L’ombra-in-rete è una figura fatta pressoché di niente, ma che impone la sua presenza attraverso l’assenza cioè quell’altro niente che la abita.


Mario Martinelli