Intervista a Eraldo Affinati

Il giorno 14 giugno 2021 alle ore 17.00 si è tenuto l’incontro con lo scrittore Eraldo Affinati, preparato da
circa una trentina di ragazzi del Liceo Berto di Mogliano, accompagnati dai proff. Bellio Patrizia, Busetto
Samuele, Costa Marilena, Magoga Cecilia, Pesce Mara in collaborazione con il Giavera festival nell’ambito
degli incontri previsti per l’edizione di quest’anno Stravolta…si cambia?
Tante le questioni affrontate con grande entusiasmo dai ragazzi e con altrettanta disponibilità da parte di
Affinati che si è lasciato mettere in gioco a 360° parlando di sé, delle sue scuole per stranieri: le Penny
Wirton, della sua esperienza di scrittore e di quella di insegnante.
Molti gli spunti emersi, segno di una scuola fatta dai ragazzi e per i ragazzi, in cui la vivacità dei temi,
affrontati con competenza dai ragazzi, ci spingono sempre più a credere nella possibilità di un sapere che,
se vissuto con passione, si incarna nella vita!

 

 

  

Testo dell’intervista a Eraldo Affinati 

“Ascolta come mi batte forte il tuo cuore” (Wislawa Szymborska)

Ascolta come mi batte forte il tuo cuore” (Wislawa Szymborska)

Identità e Differenza di Genere

Corso di formazione sull’educazione ai sentimenti e alla sessualità rivolto alle classi seconde.

L’educazione alla sessualità intesa come educazione all’affettività, ai sentimenti, alla presa di coscienza della propria identità di genere e della differenza, diventa oggi più di sempre fase fondamentale della formazione familiare e scolastica. Un compito complesso che investe varie sfere nel processo formativo ed evolutivo.

Le metodologie utilizzate sono soprattutto di tipo socio affettivo, in grado di far interrogare le/i giovani su se stessi, sui propri modelli di riferimento, su alternative agli stereotipi diffusi,  non tanto suggerite da altri ma ri-trovate nel percorso di formazione, nella ricerca e nell’elaborazione personali di vissuti e contenuti.

L’obiettivo prioritario è quello di fornire alle ragazze e ai ragazzi, nella loro fase adolescenziale, degli strumenti idonei per conoscere meglio se stessi, le proprie emozioni e difficoltà, le reazioni spesso violente, per imparare a gestirle.

Alla base di qualsiasi processo di apprendimento vero ci sono la disponibilità all’apprendere, la motivazione e la possibilità di concentrarsi sull’oggetto da apprendere senza angosce o emozioni negative che dirottano l’attenzione.

Contribuire a creare un clima di classe positivo, a riconoscere e affrontare eventuali motivi di conflitti, a migliorare la stima di sé è il requisito di base che consente a ragazze e ragazzi adolescenti di costruire un’identità più equilibrata, più libera e quindi meno soggetta a emozioni violente. A costruire, dunque competenze sociali trasversali che si traducono nel potenziamento delle competenze specifiche.

 

 

 

Laboratorio di cittadinanza. Scopriamo l’alterità: educare ad approssimarsi all’altro in collaborazione con la Cooperativa La Esse Treviso.

Il progetto, declinato secondo una modalità laboratoriale, è rivolto agli studenti del triennio delle Scienze Umane che, dal loro indirizzo di studi, sono provocati ad affrontare temi che toccano l’alterità nella sua identità corporea, culturale, storica. La consapevolezza che fonda la proposta è il fatto che ciascuno è, per l’atro, altro, e che quindi parlare dell’alterità significa parlare prima di tutto di sé. Un tema questo che attraversa meccanismi si inclusione e di esclusione e che affiora con forza nelle sfide pedagogiche, in contesti interculturali.

Alcuni tra gli obiettivi perseguiti sono stati:

decostruire l’idea di cultura come di un qualcosa di fisso e dato per sempre, per sostituirla con la visione di un insieme di diversi fattori che mutano

condividere l’importanza del linguaggio non verbale (come lo sguardo) come primo possibile momento di accoglienza dell’altro  o al contrario di discriminazione verso l’altro.

Attraverso la metodologia del Teatro dell’Oppresso indagare il ruolo che ognuno può avere in situazioni di difficoltà e oppressione e discriminazione.

 

Antropologia culturale

Un giorno con la comunità Tuareg Gli uomini blu del deserto. 

 

Visita al Museo diocesano di Vicenza: AFRICA MAGICA. Un viaggio tra mito e realtà

Un giorno con la comunità Tuareg Gli uomini blu del deserto.

La comunità Tuareg di Pordenone è la più grande comunità Tuareg in Italia. Incontrare questo popolo, condividere con loro l’esperienza del tè, conoscerne la cultura attraverso le loro parole è una vera e propria esperienza antropologica, uno spazio di “osservazione partecipante” che ci permette di toccare con mano l’esperienza arricchente dell’alterità culturale.



Visita al Museo diocesano di Vicenza: AFRICA MAGICA. Un viaggio tra mito e realtà

In uno spazio particolare di questo museo sono raccolte alcune straordinarie collezioni etnografiche utili a comprendere antichissime popolazioni extraeuropee. La visita è accompagnata da un percorso laboratoriale che attraverso la musica, la scrittura creativa e la sperimentazione tattile, olfattiva, gustativa guida a capire e scoprire il grande continente africano.