Dopo una lunga pausa, rieccoci a parlare di tutela dell’ambiente. Anzi, ce ne parla il lavoro svolto dalle classi
1AA, 1BU e 2AL dell’anno scorso (2020-2021) nell’ambito dei nuovi programmi di Educazione civica.
Nelle loro lettere ad amministratori, corredate di immagini e video, Marta, Andrea, Sara, Petra, Lisa,
Simone, Filippo e altri ci parlano di quanto hanno visto nei loro quartieri, strade, paesi tra Treviso e Mestre,
luoghi della mappa interattiva che vi presentiamo. Ne emerge un ambiente che non gode di ottima salute:
eppure è nostro. Di noi che ci viviamo, respiriamo, mangiamo, e di quanti verranno dopo. Perciò, dove
quell’ambiente è pubblico, non va trascurato; e dov’è privato, non può sempre essere comprato, venduto,
consumato, col pretesto che chi lo compra ne fa quel che vuole e che l’irresistibile avanzata del Pil non va
fermata. Non lo pensa il fresco premio Nobel Giorgio Parisi, che in un recente intervento alla Camera dei
Deputati sul riscaldamento globale, ha detto che “l’obiettivo di innalzare il Pil è in profondo contrasto con
l’arresto del cambiamento climatico”.
Alle proteste, i nostri studenti affiancano qualche proposta: ma al di là di queste, sanno che un ambiente
sano e vivibile è un loro diritto sancito dalla Costituzione italiana e al centro dell’Agenda 2030 dell’Onu, e
che spetta a chi ci governa e amministra farlo rispettare, anche adottando scelte coraggiose.
A loro è stato anche detto che tutti noi, oltre a compiere i consueti doveri (differenziare, riciclare i rifiuti,
ecc.) e attendere alla finestra la rivoluzione verde di Greta Thunberg, dovremmo cominciare a pretendere
un ambiente più sano e vivibile a partire dai nostri territori. In che modo? Ad esempio chiedendo ai nostri
amministratori che il riuso/riciclo comincino a farlo LORO imponendo la bonifica di aree industriali dismesse
e non consentendo nuove edificazioni, che invece procedono a gonfie vele nonostante la legge regionale
14/2017 “contro il consumo di suolo”.
Con questo lavoro, oltre agli obiettivi /finalità di prassi, ci auguriamo anche che qualche lettera o video ad
assessori e sindaci arrivi davvero; che messaggi simili possano pervenire sempre più numerosi, anche da
qualche altra scuola; che grazie ai nostri studenti si apra un dialogo tra amministratori e amministrati sui
temi – pragmatici e non ideologici – della salute e del benessere collettivo: qui e ora.
Settembre 2021
Liceo Scientifico Statale Giuseppe Berto
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