Dopo una lunga pausa, rieccoci su questo sito a parlare di tutela dell’ambiente. Quest’anno ce ne parlano le
classi 2AA, 2BU e 3AL grazie a un lavoro svolto lo scorso anno, nell’ambito dei programmi di Educazione
civica obbligatoria allora appena entrati in vigore.
Nelle loro lettere rivolte agli amministratori, Marta, Andrea, Sara, Petra, Lisa, Simone, Filippo … e altri – in
video o per sola lettura – ci parlano né più né meno di quanto hanno visto nei loro quartieri, strade, paesi
tra Treviso e Mestre: quelli indicati nella mappa tematica che vi presentiamo. E alla protesta spesso
affiancano la proposta, senza mai dimenticare che un ambiente sano e vivibile è un loro diritto sancito dalla
Costituzione italiana e al centro dell’Agenda 2030 dell’Onu.
Ne emerge un ambiente che non gode di ottima salute: eppure è di noi cittadini che ci viviamo, respiriamo,
beviamo, mangiamo, e di quanti verranno dopo di noi. Perciò, dove quell’ambiente è pubblico non può
essere trascurato; e dov’è privato, non può sempre essere venduto o svenduto, comprato e consumato con
la motivazione che darà posti di lavoro e che l’irresistibile avanzata del Pil non va fermata.
A proposito: il fresco premio Nobel Giorgio Parisi, in un recente intervento alla Camera dei Deputati sul
riscaldamento globale, ha detto che “l’obiettivo di innalzare il Pil è in profondo contrasto con l’arresto del
cambiamento climatico”. Tradotto in parole povere, occorrono scelte coraggiose e non facili da parte di chi
ci amministra. Ma anche noi tutti, oltre a rispettare i consueti doveri (non inquinare, differenziare, riciclare i
rifiuti, ecc.) e anziché attendere alla finestra la rivoluzione verde di Greta Thunberg, dovremmo cominciare
a parlare con chiarezza dell’ambiente che vogliamo.
Un esempio? Potremmo chiedere che il riuso/riciclo comincino a farlo LORO (gli amministratori) imponendo
il riuso dei terreni e capannoni degradati e dismessi per le sempre nuove edificazioni delle quali sembra che
i nostri territori non possano fare a meno. Ponendo le nostre domande sempre con aplomb e cortesia,
proprio come Giulia, Edoardo, Nadia, Elia … e tutti gli altri hanno fatto, in questo lavoro collettivo che vi
presentiamo, non senza un obiettivo.
L’obiettivo sarebbe che queste lettere e video arrivassero davvero ad assessori e sindaci, che da ogni scuola
messaggi simili continuassero a pervenire sempre più numerosi, che grazie ai nostri studenti si aprisse
finalmente un dialogo tra amministratori e amministrati sui temi – pragmatici e non ideologici – della salute
e del benessere collettivo: qui e ora.
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