IMPRESSIONI DI UNO STUDENTE
Riflessioni conclusive di Riccardo Urbani – 2BA
La provincia trevigiana è piena di meraviglie e, grazie ai miei compagni e alla mia scuola,
ne ho conosciute alcune e approfondita la conoscenza di altre. Ad esempio, a Mogliano
Veneto le cave di Marocco, la filanda di Campo Croce, la villa Zara Pasin, gli originali resti
di Veneland.
Purtroppo non ne abbiamo parlato solo per descriverne la bellezza, ma anche perché si
tratta talvolta di esempi di cattiva gestione del territorio; oppure anche di buoni esempi, ma
solo perché comitati spontanei di cittadini si sono ribellati alla prospettiva che venissero
circondati di supermercati o villette, e hanno preteso dagli amministratori locali la loro
tutela.
Viviamo in un mondo fatto di cemento, e sembra che il desiderio di ricoprirne ogni luogo
della Terra sia insaziabile: bisognerebbe sapersi fermare, almeno di fronte a beni di
indiscusso valore: ma purtroppo non è così.
Molte volte i nostri governanti, per così dire, “chiudono un occhio” di fronte a questi
problemi. Per fortuna esistono gruppi di persone coraggiose che cercano di opporsi a
questi “mostri di cemento”. Paradossalmente, sono proprio loro a ricordare agli
amministratori che sarebbe opportuno non consentire la costruzione di questo o
quell’edificio in un determinato luogo, poiché molte delle nostre leggi consentono
edificazioni inutili anche in luoghi da salvaguardare che ne verrebbero irrimediabilmente
deturpati. E il buon senso non basta a porre rimedio a una legislazione che lascia questi
problemi non risolti.
Il caso delle Cave di Marocco ne è un esempio. Se vi si costruisse, ne sarebbe
irrimediabilmente rovinato un ambiente naturale prezioso, con rischio di estinzione di molte
specie animali e vegetali protette.
Vorrei che su questi luoghi fosse esercitato un maggiore controllo: perché per edifici
spesso brutti e inutili non si può perdere l’integrità di un ambiente naturale dal quale tanto
dipende la nostra salute, né si deve rinunciare a quelle radici che ci legano alla nostra
storia, alla nostra cultura, alla nostra terra.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!